Villa Caimi, settecentesca residenza di campagna della famiglia Caimi, è stata sottoposta a restauro grazie ai nuovi finanziamenti stanziati dal Comune di Milano e ai bandi on line, a cui possono partecipare finanziatori privati.
Originariamente composta, oltre che, dalla casa padronale, da una cascina con una corte e un parco, è stata lasciata in uno stato di degrado per anni.
Una volta venduta dall'ultimo proprietario, nel 1929, ha ospitato diversi istituti, per poi essere abbandonata nel 1996. Infatti negli anni Trenta ospitò un orfanotrofio femminile gestito da Suore, verso la metà degli anni Quaranta fu adibita a casa per persone sfollate, per poi ospitare una congrega religiosa risalente all'ordine dei Milites Christi.
Divenne poi, fino al 1963, un pensionato per immigrati provenienti dal Veneto e dal Sud Italia, per poi passare nelle fila delle proprietà del Comune di Milano nel 1996.
Completamente abbandonata per diciotto anni, la villa una volta ristrutturata, sarà destinata ad attività artistico-culturali milanesi.
Una volta venduta dall'ultimo proprietario, nel 1929, ha ospitato diversi istituti, per poi essere abbandonata nel 1996. Infatti negli anni Trenta ospitò un orfanotrofio femminile gestito da Suore, verso la metà degli anni Quaranta fu adibita a casa per persone sfollate, per poi ospitare una congrega religiosa risalente all'ordine dei Milites Christi.
Divenne poi, fino al 1963, un pensionato per immigrati provenienti dal Veneto e dal Sud Italia, per poi passare nelle fila delle proprietà del Comune di Milano nel 1996.
Completamente abbandonata per diciotto anni, la villa una volta ristrutturata, sarà destinata ad attività artistico-culturali milanesi.
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